25ª tappa, Pisaq-Ollantaytambo 58 km

Il famoso gigante si avvicina, solo un giorno di viaggio ed arriveremo a Machu Pichu.

Partiti da Pisac con molta calma, dopo un pit stop nel nostro fornaio di fiducia, ci siamo avviati verso Ollantaytambo.

La strada continua a seguire il fiume Urubamba, perciò a scendere.

Lungo la strada abbiamo trovato tantissimi villaggi che offrivano il piatto locale per eccellenza: il Cuy.

Si tratta di porcellini d’India che vengono serviti grigliati, fritti o al palo!

La cosa li per lì fa un pò effetto ma alla fine se ci pensiamo bene, sono di allevamento, perciò è come vedere un pollo alla griglia, fritto o al palo.

La tentazione di provarlo è stata forte se solo non fosse stato tropo presto, troppo vicino alla dolce colazione.

Filippo, per chi lo conosce sa bene quanto sia stata dura non mangiarlo, si è fermato ad ogni banchetto e ad ognuno ha guardato l’orario esclamando: “troppo presto”. La scena si è ripetuta svariate volte nel giro di 100 metri, come se il tempo passasse più in fretta, ce l’ha fatta! Ha resistito.

Dopo i primi 40 km di vallata eccezionale, sormontata da rocce e cascate che dall’alto volavano per decine e decine di metri sui versanti della valle, ci siamo fermati da Mario.

Il nostro idolo della giornata, un peruviano di 82 anni, con un sorriso simpaticissimo e tanta voglia di chiaccherare.

Quando ha capito che eravamo italiani, senza saper ne leggere ne scrivere, ci ha buttato là un bestemmione pauroso che, sinceramente, non credo sapesse cosa volesse dire. Dopo il bestemmione ci ha fatto compagnia durante tutto il pranzo, servito dalla moglie, un Chevice buonissimo accompagnato da una “Bouillabaisse” peruviana eccezionale, degna del miglior ristorante francese.

Mario ci ha raccontato di aver avuto una moglie precedentemente, morta troppo giovane ma dopo avergli dato tre figli, all’età di 60 anni si è innamorato di una giovane venticinquenne e contro tutti sono fuggiti a Lima e si sono sposati per poi tornare dopo un anno a casa, ormai accettati dalle rispettive famiglie. La giovane venticinquenne è la simpatica donna che oggi è dietro ai fornelli, l’artefice dei manicaretti di oggi.

Mario è alto poco piu di 1.60 e lei sará almeno 1.75, vi dico queste cose perchè Mario, scherzosamente, mi ha anche informato sul peso della moglie, dicendomi che era faticoso fare l’amore perchè lo schiaccia.

Giusto per rendervi partecipi della storia di Mario.

Una forza, ci ha raccontato di aver studiato geografia mondiale per passione, sapeva più cose sulla geografia italiana di me e Filippo messi insieme.

Ci siamo trattenuti con lui con molto piacere e da lì, in poco tempo, ci siamo rimessi in marcia per raggiungere Ollantaytambo.

Non sappiamo come sia possibile ma ogni volta che arriviamo infondo ad ogni tappa, qui in Perù, restiamo più estasiati.

Dietro ad un roccione enorme che incombe sulla strada, stretta accanto al fiume infondo alla valle, ci siamo imbattuti in un muro, una strada acciottolata sale lungo il muro al di dietro del quale si estende il piccolo villaggio.

Uno dei pochi villaggi in cui è ancora visibile la pianificazione urbana Inca. Pazzesca. Il paese è avvolto da monti su cui sono visibili rovine che sembrano irraggiungibili da noi umani. Gli stessi accessi alle rovine sono talmente erti che non sono facilmente visibili, restiamo allibiti guardando le pareti scoscese e cercando di individuare il passaggio.

Chiaramente dopo una passeggiata tra le incantevoli strade acciottolate ed i piccoli edifici inca, riadattati ad abitazioni attuali, abbiamo provato a raggiungere alcune rovine ma arrivati a metà strada un guardiano, dai capelli dello stesso colore di quelli di Mike Bongiorno, ci ha invitato a tornare indietro.

Ci ha detto che il sole stava seccando le pietre che, dopo la pioggia della mattina, erano a rischio caduta.

Tornati indietro con riluttanza, non vi dico quante volte Filippo ha fatto ripetere la giustificazione allo pseudo Mike prima di desistere, abbiamo letto il cartello che prima ci era sfuggito sull’orario di chiusura..ormai passato😂

L’atmosfera di questo posto ci piace tantissimo.

Qui lasceremo le nostre biciclette per raggiungere, con qualche tipo di mezzo pubblico, la centrale idroelettrica da cui faremo un cammino di due ore lungo le rotaie del treno per raggiungere Aguas Calientes, cittadina da cui si accede a Machu Pichu raggiungibile solo a piedi oppure in treno.

Mi pare ovvio che noi si vada a piedi.

Dormiremo una notte a Aguas Calientes ed il giorno dopo andremo a Machu Pichu. Ci aspettano tante camminate.

Al ritorno ad Ollantaytambo ripartiremo in bicicletta per dirigersi a Cusco.

Abbiamo scoperto che possiamo passare da una strada alternativa in cui potremo ammirare delle saline su terrazzamenti arrampicati sulle rocce scoscese.

Adesso siamo più bassi, siamo a 2.700 m.s.l.m. domani torneremo a 4.500 m.s.l.m. Per poi riscendere a Machu Pichu, poi riscendere e poi risalire a Cusco.

Un bel sali scendi!!😊 ma poco importa.

Siamo in Perù, siamo in un posto magico. Siamo estasiati e felici di tutto quello che ci sta regalando il Perù.

Ci stiamo riempiendo gli occhi ed il cuore.

Auguro a tutti voi di poter venire qui almeno una volta e vivere questi posti incredibili.

Buona notte a tutti

Claudia e Filippo

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