Chi siamo

Claudia

Nata a Milano il 3 gennaio 1986 ma cresciuta e vissuta nella piccola cittadina di Montecatini Terme..il mio cuore è toscano.  La mia famiglia, mio orgoglio, è composta da due solide colonne portanti, Adriana e Florio, due fratelli Patrizio e Chiara e la nonna Liliana che da sempre supervisiona tutti noi e che mi ha sempre sostenuto nelle mie follie. La prima cosa che mi viene in mente pensando alla mia vita è “agitazione” che è stato ed è tutt’ora il mio soprannome in casa. Bambina agitata, curiosa, iperattiva sempre in cerca di avventure e di qualche attività che incanalasse le mie energie e magari le calmasse quali per esempio danza, tentativo inutile terminato rovinosamente, nuoto, pianoforte e molte altre ancora, fino ad una battuta di arresto: pallavolo.11042973_10153149409724834_6418175416280430513_n
All’età di 9 anni ho iniziato questo bellissimo sport di squadra, nato come un gioco è diventato la mia vita e lo è stato per ben 12 anni, una passione che mi ha regalato molto, disciplina , rigore, senso del dovere e rispetto per gli altri per raggiungere un obiettivo comune, cosa che si è rivelata molto utile nelle mie esperienze lavorative ma, soprattutto, mi ha insegnato il significato di “sacrificio”, nessuna gita scolastica, orari marcati e serrati per far rientrare studi ed allenamenti, week e dedicati alle gare. Probabilmente proprio per questo all’età di 21 anni ho sentito di dover cambiare rotta. A quel punto è tornata fuori la mia agitazione ed irrequietudine, ho sentito la necessità di uscire, viaggiare, lavorare, vedere il mondo fuori dal campo e riprendermi la mia libertà ed indipendenza ma probabilmente senza mai riuscirci del tutto tra esperienze fuori Italia e mille lavori, il mio cv parla di me con più di 10 lavori diversi in 10 anni. Dopo varie problematiche economiche, lavori andati male e continui sacrifici, dopo anni senza ferie né troppe soddisfazioni sono partita per il Portogallo con nuovi propositi e nuovi obiettivi. Sono stati mesi duri, sono partita con la mia valigia e 1000 euro e tanta speranza di trovare la mia strada. Appena tornata ho iniziato a lavorare come assistente turistica, obiettivo raggiunto, sempre in giro, sempre in movimento ma sempre con quella sensazione di irrequietezza ed insoddisfazione mal capita dagli altri, quella sensazione di incompletezza.
Una sera casualmente ed inaspettatamente mi sono messa a chiaccherare con uno sconosciuto di nome Filippo!
Un “agitato”, irrequieto, energico ed iperattivo con quella libertà nel cuore per cui si è capaci di raggiungere vette apparentemente irraggiungibili come me!
Un “agitato” con il quale ormai da 8 mesi imparo giornalmente cosa significhi amare qualcuno nel profondo e con cui finalmente sentirmi completa.
Un giorno scherzando mi ha chiesto: vuoi realizzare con me il mio sogno? Andiamo in bici in Africa insieme?.. il regalo più bello che potesse farmi..come dire no?!!
Qualcuno mi dirà: cosa non si fa per amore..non lo avresti mai fatto!
Risponderò, forse è vero!
Ma chi mi conosce sa che questo viaggio sarà un modo per dare sfogo alla mia voglia di esplorare il mondo e di sentirmi libera, con il grande valore aggiunto di poterlo condividere con un complice perfetto. Forse agli stessi domanderei: vi siete mai sentiti liberi insieme a qualcun altro? Vi siete mai sentiti complici di un obiettivo comune con la sensazione di poter raggiungere tutte le mete possibili? Con la sensazione di sentirvi completi e felici? Se ho scelto di affrontare questa avventura è perché con Filippo provo queste sensazioni tutti i giorni. Quando avrete la fortuna di provare anche solo una di queste sensazioni potrete capire cosa mi spinga a seguire Filippo in Africa in un viaggio forse folle ma che rispecchia il mio essere e dopo il quale Io e Filippo, insieme, saremo pronti per affrontare e progettare ancora TANTE COSE.

Filippo

Nato a Firenze il 10 gennaio 1984. All’età di 8 anni, insieme ai miei genitori, partiamo per un viaggio in Kenya, ci innamoriamo del posto e i miei comprano una casa sul mare a Mambrui, a pochi km a nord di Malindi. Da quel momento ho vissuto un doppio Io, il Filippo italiano e il Filippo kenyota. I miei genitori lasciano il lavoro in Italia ed intraprendono vari lavori in Kenya, portandomi con loro. Vado a scuola in Italia e nelle lunghe vacanze estive frequento la Mambrui Primary School imparando la lingua swahili, stando a contatto con 450 bambini africani che poche volte avevano visto un bianco, e più che altro capendo che non esiste un solo modo di vivere. Cresco, e l’amore per l’Africa aumenta. In Italia finisco il liceo scientifico, mi iscrivo all’università di Firenze al corso di laurea in Scienze Naturali. La natura, e più che altro l’immergermi in essa, mi esalta, mi entusiasma. Ho sempre fatto qualche lavoretto dai 16 ai 18 anni (giardiniere e cameriere nel ristorante dei miei), ma a 19 anni, andando a lavorare per un certo Francesco Frati che effettua Valet Parking in giro per Firenze trovo un vero lavoro. Lui mi lascia in mano tutto e parte per Milano, dopo 2 anni mi cede l’attività, che ho ingrandito e tutt’ora mando avanti. Dai 20 ai 30 anni mando avanti il lavoro, che mi da non poche soddisfazioni, e l’università, che riesco a finire dopo 10 anni, con una enorme liberazione, con tesi fatta su un gasteropode che abita nei mangrovieti dell’est Africa. In tutti questi anni sono sempre tornato in Kenya, facendo safari ovunque, ovviamente senza guide ma da solo, col brivido dell’imprevisto, che in Africa non manca mai. E’ stata la mia droga, la mia boccata d’aria, il mio vivere in maniera libera e naturale, in vero contatto con la natura e con me stesso. Nella mia infanzia ho fatto qualche sport come il tennis, atletica, ciclismo e golf, ma ho sempre smesso dopo un po’ di tempo. A 24 anni la bilancia segna 84 kg, mi sento grasso. Inizio dunque a mangiare meglio e a correre. Corro, corro e corro, mi piace. Corro nei boschi, sempre nella natura. Inizio a fare garette di 10 km e poi l’emozione della maratona, 42195 metri di pura sofferenza, passione e gloria, con lacrime annesse all’arrivo. Sono 68 kg. Faccio 3 maratone, poi un problema al ginocchio, artroscopia e il dottore mi dice di rinforzare i quadricipiti con la bici. E inizia la passione della bici. Insieme a Paolo 3 volte a settimana siamo per i boschi della toscana in mountain bike, la domenica le gare. Fatica, sofferenza, senso di libertà.
Ho sempre sognato di fare un’avventura che legasse il posto che più amo al mondo con il senso di sofferenza e libertà che ti può dare lo sport, e adesso è arrivato il momento.
Parco Nazionale di Saadani
Parco Nazionale di Saadani
A fine 2013 ho incontrato Claudia. Per caso è piombata nella mia vita, una persona con una vitalità, una voglia di vivere, una gioia, una accortezza nei miei confronti, una complicità eccezionale. Una ragazza che come me ha una immensa voglia di vivere, di conoscere, di scoprire il mondo.
Ad Aprile le ho chiesto :”Vuoi venire con me in bici da Cape town a Mambrui? “. E lei, con un mega sorriso :”Si”.
Insieme faremo TANTE COSE!

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