Lasciare Lampa ci è dispiaciuto. La mattina è tutto un fermento, le stesse strade che la sera prima ci erano sembrate abbandonate si sono popolate e si respira una bellissima atmosfera. I bambini con gli zainetti vanno a scuola, le signore fanno la spesa, le persone affollano i carrettini delle signore che preparano la colazione, ovvero uno strano succo caldo di mais e pane con avocado oppure pane con formaggio, le campane suonano e persone vestite elegantemente da ufficio corrono nei vari edifici.
Tutti quegli edifici che sembrano abbandonati, in realtà, sono abitati.
Così restiamo sempre stupiti quando da porte cigolanti e semirotte escono persone..figurarsi pecore! In pieno centro, da una casetta rosa, un gregge di pecore si è fatto strada uscendo dalla porta principale, accompagnato da una delle mie dolci donne ingonnellate.
Usciti dalla città il paesaggio è cambiato nuovamente, incredibile. Un’altra vallata, altri colori, altre montagne con rocce prominenti di un altro tipo infondo Lampa è piccola, la strada che abbiamo fatto il giorno prima è, al massimo, 10 km distante da quel lato della vallata, eppure è tutto diverso!
Questa è forse la cosa che ci piace di più del Perù, ogni giorno un ambiente diverso. Ogni giorno colori e suoni diversi.
In questo tratto abbiamo trovato pochissime persone, pochissimi animali.
Siamo saliti di altri 200 metri, tornando a 4.000 m., per poi scendere di nuovo.
Abbiamo passato un promontorio bellissimo che ci ha introdotto in una vallata in cui la strada si snodava tra le escrescenze rocciose altissime e per molti km non abbiamo incrociato auto né villaggi ma, soltanto, qualche capanna costruita in punti assurdi, lontani dalla strada, su rocce appuntite, lontano da ogni tipo di civiltà.
Ad un certo punto qualche bambino ha iniziato a salutaci vigorosamente e ci abbiamo messo un pò di tempo per capire da dove arrivasse la loro voce, erano su uno spuntone roccioso altissimo, solo l’idea di arrampicarmi lassù mi ha fatto venire il fiatone.
Ogni tanto appaiono moto taxi con donne o uomini che scendono sul ciglio della strada e “hop hop hop” come stambecchi, anzi come alpaca mi sembra più appropriato, si arrampicano sulle rocce e raggiungono chissà quale capanna in chissà quale direzione e a quale distanza. Probabilmente dove noi non vediamo niente, nascosti da rocce o dietro a qualche collinetta si nascondono capanne o villaggi interi.
In Africa parlavo sempre dei “camminatori” che spuntavano a piedi dal niente ma, perlomeno, era tutta piana qui, invece, gli anziani, i bambini o chiunque debba tornare a casa affronta pendenze disumane.
Sfido chiunque di voi a percorrerle più di una volta al giorno. Io non ce la farei.
Le gambe ancora stanche dalla mega tappa del giorno prima non ci hanno fermato e siamo riusciti ad arrivare ad Ayaviri.
Un’altra bella cittadina, un’altro luogo in cui turisti se ne vedono pochi.
C’è una cosa che ci piace in particolar modo, rispetto agli altri stati che abbiamo visitato in bicicletta, qui non esistono catene o marchi internazionali, qui non esiste niente che non sia essenzialmente peruviano.
In Asia trovavamo la catena 7eleven (che, lo ammettiamo, ci ha tolto da vari problemi in alcune situazioni) oppure ancora qualche fast food in Africa (che ci ha permesso di cambiare tipo di alimentazione dopo settimane di pollo e pollo) insomma, in generale, qualche avvisaglia di intromissione “occidentale” l’abbiamo sempre trovata, qui no!
Probabilmente a Lima ci sarà, essendo enorme, ma pensandoci ci piace di più così. Qui le cittadine offrono molto ma sempre loro prodotti. Se pur non si possa parlare di dieta equilibrata, qui hanno verdure crude, cotte, riso, pollo fritto, pollo arrosto, zuppe di verdure, zuppe di riso, zuppe di quinoa, pane, patate di almeno 5 varietà, carne di Alpaca, carne di manzo, salsicce e si concedono la pasta ogni tanto così come la pizza ( fatte a modo loro). Qui hanno molti tipi di té ed un caffè niente male.
In tutti gli altri paesi abbiamo sempre trovato qualche posto in cui qualche straniero aveva coraggiosamente aperto un’attività quì no. Che sia per campanilismo, che sia perchè la vita è talmente poco cara che uno straniero non ci guadagnerebbe abbastanza, le motivazioni possono essere mille, giuste o sbagliate non sta a noi deciderlo però viaggiando, come impatto è bellissimo.
Si respira una autenticità che io spero si mantenga, anche se con qualche possibile apertura che potrebbe aiutarli a migliorare qualche aspetto, spero che avvenga in modo graduale e che non distrugga questo loro carattere così forte e speciale.
Stiamo valutando come sfruttare i nostri giorni in Sud America il più possibile, ci eravamo tenuti molti giorni di margine e, a questo punto, li sfrutteremo per visitare tutta la Valle Sacra intorno a Cusco.
La strada di oggi è stata così diversa dalle altre e così appassionante che ci ha dato ancora più carica e voglia di esplorare questo paese.
Quindi signori. Noi andiamo a letto.
Domani faremo una tappa per raggiungere una fattoria.
Probabilmente ci aspetta un’altra parte in salita ma abbiamo deciso di fare meno chilometri per arrivare in questo posto. Lo abbiamo trovato casualmente sulla mappa, dovrebbe essere una specie di agriturismo, nel vero senso della parola, vorremmo passare la notte lì, in mezzo ai monti, lontano da tutto.
Domani vi racconteremo.
Claudia y Felipe