Ko Lanta – Trang 118 km / Trang – La Ngu 95 km

 

 

Caldo. Caldo. Un gran caldo.
Siamo partiti alle 6:00 per riuscire a pedalare il più possibile.
La partenza ci ha meravigliato, abbiamo lasciato Ko Lanta prendendo due traghetti, per attraversare due grandi canali, ed il panorama ci ha stregato.
In pratica Ko Lanta è un’isola pluviale vicinissima alla costa, per lasciarla è necessario attraversare canali fluviali circondati da mangrovie. Un mangrovieto enorme, fitto e verde a perdita d’occhio. C’era la bassa marea, bassissima, il canale ritirato lasciava in mostra le radici intrecciate delle mangrovie, il sole tiepido e timido che si alzava, un silenzio quasi religioso per una contemplazione della meraviglia che ci circondava. Eravamo stregati. Uno spettacolo che non può essere reso da una foto, mancano i suoni, gli odori e le sensazioni..quelle si che sarebbe bello farvele provare davvero.
Appena arrivati sulla terra ferma abbiamo iniziato a pedalare più forte possibile ma dopo poche ore di sali e scendi il caldo ci ha spezzato.
Lo scenario è cambiato del tutto e finalmente di turisti neanche l’ombra.
Piante rigogliose, verde che più verde non si può, rocce che improvvisamente svettano tra le palme, piantagioni di alberi da gomma e case più o meno rurali che si affacciano sulla strada. Ci piace, ci piace proprio tanto. Pedaliamo e sudiamo, pedaliamo e sudiamo ma lo spettacolo ripaga alla grande.

Abbiamo dormito in un hotel che sembrava una vecchia fabbrica riadattata ad hotel, con un simpatico vecchino alla reception. Ci siamo buttati in un rumoroso mercato, ormai é chiara la nostra passione per mercati e fiere, ed abbiamo visitato Trang. Ci siamo trascinati con un sole caldo a cercare angoli nascosti e divertiti ad osservare la vita tailandese. Era sabato e tutti si dedicavano alla cosa più bella del mondo: tempo libero e caffe. Antichi caffe, all’apparenza garage riadattati, con tavoli in marmo ed anziani e giovani appollaiati a sorseggiare caffe o mangiare qualche spuntino fatto di riso o maiale fritto (specialitá del posto nonostante la prevalenza di musulmani). Dentro al mercato ci siamo divertiti a scoprire prelibatezze di ogni tipo. Ma, prima di tutto, abbiamo goduto di un pesce grigliato in un tipico “barile/griglia” e della tipica papaya salad, una birra fresca ed una bella confusione da fiera autentica e nostrana. Abbiamo bevuto anche il caffe, qui è buono, più simile al nostro .

Ci siamo svegliati ed abbiamo scoperto che dietro l’hotel/fabbrica c’era un mercato..che ve lo dico a fare… Dove avremmo potuto fare colazione!?

Abbiamo addirittura scovato una macchina del caffe ed assaggiato un simil cappuccino che ha fatto la nostra giornata. 😄 Qualche foto, qualche risposta alle domande curiose dei mercanti e siamo partiti raggianti.

Siamo ad un punto strano del viaggio.
Abbiamo percorso migliaia di km, attraversato 4 stati e ci avviciniamo al quinto.
Abbiamo visto migliaia di posti, di persone, di cibarie varie. Ci siamo riempiti gli occhi ed il cuore. Ci siamo stancati e riposati. Intravediamo l’arrivo e sentiamo la voglia di rivedere i nostri cari ma la necessita di restare e scoprire. Sentiamo la voglia di casa ma soffriamo gia di malinconia per il nostro viaggiare.
È buffo, è strano. Difficile da spiegare e forse da capire. Proprio per questo ci troviamo in un momento in cui siamo stanchi eppure abbiamo più forza di prima.
Abbiamo una carica assurda che ci spinge piu forte di qualche settimana fa.
È assurdo. È bellissimo.
Come se sentissimo lo scorrere dei chilometri più veloce e quindi ci venisse spontaneo vivere ogni momento ancora più intensamente.
Abbiamo fatto due tappe assurde, lunghissime, con un caldo incredibile e ci siamo trovati ad emozionarci come se fossimo partiti pochi giorni fa. Lo stesso entusiasmo. La stessa sensazione di scoperta.
La stessa grinta e voglia di godere di questa atmosfera che ormai conosciamo ma che regala sempre qualcosa di nuovo. La stessa voglia di prendere il più possibile da ogni situazione, da ogni momento, da ogni persona e panorama.


Stasera per esempio, vi scrivo da un panchetto di plastica, scomodo come non mai, siamo seduti ad un baracchino per strada, specializzato in smoothie di cocco fresco con il proprietario Abdulla, le nostre fronti sono luccicanti per il sudore.
Pochi rumori se non le cicale tutto intorno e la voglia di conoscere. Abdulla é simpaticissimo, ha due occhi grandi color nocciola, denti bianchi perfettamente allineanti ed un entusiasmo contagioso. Ci sta riempiendo di domande, ha preso un taccuino su cui scrive ciò che non sa dire in inglese. Ha una risata contagiosa.
L’atmosfera è bellissima. Siamo scomodi e sudati. Non c’è niente di speciale intorno eppure signori, è bellissimo. Forse siamo matti, eppure è bellissimo.
Domani arriveremo al confine con la Malesia, lasceremo la Thailandia ed Abdulla è la conferma di tutto ciò che ci ha regalato questo paese e di ciò che ci porteremo dentro.
Si percepisce già la vicinanza con la Malesia per molti aspetti leggermente differenti ma la cortesia delle persone resta costante.

Siamo pronti al nuovo stato 😊
Siamo pronti ad assaggiare nuove prelibatezze.
Pronti a respirare nuova aria calda.
Pronti a conoscere altri usi e costumi.
Pronti a pedalare in un altro tutto.

Vi salutiamo con affetto
Claudia e Filippo

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