Ao Nang – Krabi e via verso Ko Phi Phi e poi Ko Lanta

Abbiamo fatto una tappa mega per arrivare il prima possibile a Krabi e salpare per la famosa Phi Phi Island ed un errore di informazione sul molo da cui imbarcarci ci ha fatto slittare l’imbarco permettendoci di vedere la costa di Ao Nang, menomale abbiamo sbagliato! Un litorale scenografico con pinete, casuarine e palme che si susseguono fino a pochi metri dal mare con un’acqua trasparente dalle sfumature smeraldo.
Dopo una sudata lunga 40 km, anda e rianda, sotto il sole cocente abbiamo scoperto che i traghetti partivano esattamente da dove eravamo partiti. Cosa potevamo fare se non prendere il meglio dall’errore: bagno rigenerante, pesce al curry e poi di corsa alla ricerca dell’ultimo traghetto possibile per la fantomatica Phi Phi Island.

A questo punto si potrebbe aprire una riflessione che potrebbe andare avanti ore..tranquilli durerà poche righe..
Siamo partiti per Ko Phi Phi con tanta voglia di paradiso tropicale, è considerata una delle isole piu spettacolari al mondo, dalle acque spettacolari ed i fondali pieni di coralli. Luogo conosciuto per il film di Di Caprio “the beach” e, ahime, per lo Tsunami del 2004.
Deludente. Assolutamente deludente. L’impatto all’arrivo, con il traghetto, è molto bello ma appena il traghetto attracca si capisce che qualcosa non è come dovrebbe essere.

Prima di tutto le baie del film sono su un’altra isola visitabile solo con escursioni che non sono certo economiche ne tantomeno ben organizzate, secondo i fondali sono visibilmente distrutti dalle migliaia di barche che arrivano ogni ora e che buttano le ancore senza pietá nonostante sia scritto ovunque di usare le boe. Centinaia di giapponesi a fare selfie anche davanti ai cartelli della toilette e sporcizia. Ok forse vi sembro drastica e allora rilancio dicendo che dopo lo Tsunami avrebbero potuto ricostruire con più rispetto dell’isola invece che mettere cemento sulla spiaggia e costruire palazzi che resisteranno ad un eventuale tsunami ma distruggono l’isola stessa. Chissa in quanti “hanno mangiato bene” dopo lo Tsunami..insomma non ci è piaciuta. Non si respira aria tailandese, non si mangia tailandese, sembra costruita per  un turismo mordi e fuggi poco intrigante. Un vero peccato, sarebbe strepitosa, sarebbe un paradiso, avrebbe molto da dare.  Abbiamo fatto il canonico giro in barca e visitato 4 baie che sarebbero mozzafiato, tropicali, con un acqua strepitosa ma non ce le siamo godute come avremmo voluto. Ci è dispiaciuto tantissimo. Scusate ma quando vediamo posti che sarebbero un patrimonio incredibile, distrutti così..resta l’amaro in bocca..


Lasciata l’isola abbiamo proseguito per un’altra isola Ko Lanta e ci siamo presi la rivincita.
Che sia uno stratagemma quello di buttare tutti su quell’isoletta per preservare le altre decine di isole paradisiache?! Mi sembra troppo astuto ma mi auguro duri a lungo. Appena attraccati la differenza è stata immediata, straducole vive e piene di locali turistici ma anche thailandesi. Atmosfera rilassata ma divertente e così, pieni di entusiasmo ritrovato, abbiamo deciso di prendere le bici e farci 50 km sotto il sole per visitarla tutta. La cittá vecchia è un’amore ed arrivarci all’ora del tramonto con il Muezin eccheggiante lungo le strade ha reso tutto magico.
Bellissimo, abbiamo pedalato, fatto il bagno in più punti, visitato il vecchio villaggio ed abbiamo azzardato…per modo di dire.. Ci siamo divertiti a pedalare dopo il tramonto. L’atmosfera é davvero strepitosa.
Fari accesi, la jungla intorno e poche case da cui uomini e donne sorridenti ci salutavano anche al buio. I rumori della jungla, gli odori provenienti dalle cucine delle palafitte, i rumori soffocati e poi esaltati dal vento che ci ha regalato un pò di refrigerio. Magico. Bellissimo.
Siamo tornati nell’hotel, doccia e ci siamo ributtati nel mercato per mangiare alle bancarelle del buonissimo curry e ci siamo imbattuti in un personaggio tanto folle quanto profondo: Dave. Abbiamo cenato e parlato, parlato e cenato. Abbiamo condiviso gli stati d’animo che si vivono con il viaggiare lento. Una persona che ha qualcosa da dire e con cui abbiamo davvero trascorso una piacevole serata.
Carichi di tutto cio siamo tornati a pensare al nostro itinerario e lo abbiamo stravolto.
Basta isole, basta turisti, torniamo al nostro pedalare lento per tornare ad immergersi nel tutto..però..vogliamo la rivincita giusta. Non potevamo finire con l’idea di Phi Phi Island.
Impossibile che non esistesse qualcosa che fosse realmente intaccato ed eccezionalmente tropicale. Ci siamo messi a spulciare tutte le informazioni internet e lo abbiamo trovato: Ko Rok.
Abbiamo stravolto l’itinerario e deciso di rinunciare alle altre 4 isole in programma per un’escursione..una sola ma che valesse la pena.
Mai fatta scelta migliore.
Ci siamo svegliati e per caso, giuro per caso, siamo usciti a chiedere informazioni e dopo dieci minuti ci hanno prelevato, la barca saplava dopo poco. Per un pelo perdevamo uno dei posti piú belli del viaggio.
Motoscafo, 20 persone, la speranza di rivalsa…il paradiso.
Visibilità sotto l’acqua a 50 metri, coralli dai mille colori e finalmente poca gente e tanti pesci.
Non mi soffermo sulla goduria (le foto parlano da sole) però credo di poter affermare di non aver mai visto niente del genere, ho visto altro altrettanto eccezionale, ma così mai. Siamo rinati. Questa è l’idea che vogliamo portarci via di isola tailandese. Con un cuore tailandese, con un rispetto per questo paradiso fatto di ranger che si preoccupano di far rispettare le spiagge ed un mare incontaminato strepitoso.

vi sembreremo bacchettoni ma se solo poteste vedere questa meraviglia..chi di voi ci è stato forse può capire..se non ci siete stati partite il prima possibile!!
Siamo Giá agli sgoccioli, il 30 si avvicina, avremo soltanto un’altra isola e la nostra voglia di chiudere in bellezza il capitolo “isole tropicali” non poteva trovare finale migliore.

Domani ci sveglieremo all’alba e ricominceremo a pedalare.
Abbiamo ancora 300 km circa in Thailandia, abbiamo visto tanto eppure la voglia di scoprire è ancora tanta, la Malesya si avvicina 😊
Claudia e Filippo

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