S’é magnato a volontá! Dong ha – Hue 69 km e stop!

 

Una strada dritta, drittissima verso Hue. La voglia di buon cibo e di riposo ci spinge a più non posso, strada piana ma, chiaramente, pioviggina.

Una partenza comica e impacciata, mi sentivo come in un film di Bridget Jones.

Filippo serio, concentrato, decide di stare davanti e ‘tirare’. Il mio unico obiettivo è stare in scia ed andare il piu possibile. Mi concentro, mi preparo. Ci ripetiamo: mi raccomando, evitiamo le buche, evitiamo le pozze, stiamo asciutti piu possibile perchè non ci entri il freddo. Tutto chiaro. Cielo grigio, umiditá tangibile. Partiamo. Un treno merci, sfreccianti a 25 km orari. Tutto ok se non per quel particolare.

Quel particolare che Mister ‘ci penso io ad alleggerire la bici’, Filippo, ha tolto poco prima della partenza. Trattasi di un’applicazione in gomma che estende il parafanghi posteriore in modo tale da non fare effetto fontana.

Ecco quel particolare che mi avrebbe impedito dopo pochi metri di lottare per scansare     l’acqua che mi arrivava a getto continuo addosso. La cosa bella è che non mi sono accorta subito del problema ed impacciatamente ho provato a far finta di niente fino a quando lo scansare ‘la scia’ è diventato troppo piu faticoso del pedalare.

è stato comico anche sentirsi dire: ‘ Claudiaaaaas ti Avevo detto di scansare le buche!’ 😑😑😑

apparte il fango, siamo andati avanti, qualche intoppo ci deve pur essere altrimenti non sarebbe divertente.  Con questo  spirito che abbiamo gloriosamente superato anche la prima foratura del viaggio!!

A soli 8 km dall’arrivo Filippo perde il primo colpo. Inizia ufficialmente la gara alle forature! Cominciamo con un bel Filippo 1 vs Claudia 0 intorno ai 2000 km del viaggio.

Cambio gomma record e via verso la meta.

 

La cittá patrimonio dell’UNESCO, capitale degli imperatori Nguyen. L’imperatore  Gia Long fondò la dinastia Nguyen nel 1802 spostando la capitale del Vietnam da Hanoi ad Hue. La cittá è stata prosperosa ma leggendo la sua storia, un pò come in tutto il Vietnam, l’unica cosa che emerge sono guerre sanguinose, violente e sopratutto distruttive. Ma quanto hanno subito questi popoli!? In ogni cittá sono ancora vivi i segni di bombardamenti, di esplosioni e di stermini di massa. In questa cittá, che si snoda lungo il lento e maestoso fiume dei Profumi, l’attrazione principale è la Cittadella Imperiale, luogo in cui la dinastia Nguyen ha vissuto fino alla forzata rinuncia al trono in favore di una Repubblica, forzata in quanto obbligata dai francesi in cambio di aiuto.

La cittadella è racchiusa in mura spesse 2 metri e lunghe 2,5 km protetta a sua volta da una cittadella/fortezza con mura spesse 2 metri lunga 10 km ed un fossato di 30 metri e profondo 4 m tutto intorno. All’interno del Recinto Imperiale c’è la residenza, templi, palazzi, edifici di stato e giardini. Purtroppo  resta ben poco, come potete immaginare, durante l’assedio americano e nordvietnamita, è stata rasa al suolo perfino con uso di Napalm, restano 20 edifici dei 148 esistenti in origine. Ed è con un senso estremo di malinconia che ci siamo aggirati tra rovine e parti ‘salve’ ricche di storia ma vive grazie a foto storiche e sfarzi di un epoca passata. È spiazzante vedere la distruzione avuta per mano americana e le targhe di ringraziamento agli americani per l’aiuto nel mantenimento del sito…spunto di riflessioni…

Purtroppo non c’è un problema di mantenimento ma di ‘mancanza’, in alcuni punti stanno cercando di ricostruire ma, diciamolo, non sará la stessa cosa. È stato interessante, malinconico ma interessante. Ci siamo aggirati per almeno 3 ore tra le straducole della cittadella tra urne degli imperatori, foto antiche e giardini snodati tra laghetti artificiali in cui passeggiavano sfarzosi imperatori. (Purtroppo nelle sale reali, non é possibile scattare foto, i controlli sono molto seri, la sala del trono é spettacolare con legno laccato di rosso, poemi scritti sulle pareti e oro luccicante ovunque).

Una bella cittá Hue, nella quale fondamentalmente ci siamo diretti a cercare cibo di ogni tipo e qualitá, due lupi affamati ampiamente rifocillati. Stomaco sistemato, gambe riposate e dormite lunghe e comode. Siamo pronti a ripartire. Riusciremo a vedere il mare domani, finalmente.

Ci aspetta un tappone si 100 km lungo mare e probabilmente una bella montagnola a 600 m di altitudine. Pare ci siano dune e templi nascosti lungo la strada, siamo curiosi.

Voglia di salsedine.

 

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