La vetta era davanti a noi, velata dalle nubi montane. Un tiepido sole alle spalle, freddo mattutino. Il rumore delle biciclette con il cinguettio degli uccellini.
Un dolce fruscio delle canne alte ai nostri lati. Gambe stanche ma reattive.
Pronti ad affrontare il mostro.
Siamo partiti con la sensazione che avremmo avuto una giornata difficile. Lo è stato.
I primi chilometri sono scorsi abbastanza bene, dopo poche centinaia di metri dalla partenza la strada ha iniziato a salire ed ha continuato per ben 30 km!
Si, ben 30 km di salita che sarebbero tanti con una bici da strada (8 chili), immaginate con una bicicletta dotata di borse di 45 chili. Siamo folli.
Tornanti con 12-15 % di pendenza. Sole a picco.
La scena idilliaca dell’alba é durata poco.
Siamo andati avanti in silenzio per molti chilometri, Filippo in vantaggio.
L’obiettivo: fermarsi il meno possibile e non scendere dalla sella se non per disperazione totale.
La strada si è alzata a picco su un panorama bellissimo, ma il momento più impressionante è stato a circa 1.700 quando dietro ad un tornante ci ha regalato uno spettacolo ‘lunare’. Un enorme plateau circondato da vette, rocce alternate da campi secchi con qualche allevamento bovino, spettacolare. Improvvisamente il sole è caldissimo, sembra di essere in un luogo del tutto diverso.
Io sono arrivata senza fermarmi ma con la sensazione impellente di dover mangiare e fermarmi. Ci sono stati attimi da Sandra e Raimondo Vianello in cui l’ansia del riuscire e la stanchezza hanno scaldato le scene, ma una baracca di allevatori ed un fuoco, con i nostri noodles istantanei hanno ristabilito la calma.
Dalla baracca vedevamo la vetta malefica, lì davanti a noi, 2000 metri di altezza con una strada sinuosa sui fianchi.
Strepitosa, faticosa, massacrante, demoralizzante eppure siamo arrivati in cima e con grandissima commozione ci siamo fiondati nella successiva discesa altrettanto lunga!!!
5 ore per salirla contro 40 minuti per discenderla. 😒
Passando la vetta siamo entrati nella provincia di Vientiane e dai monti al paesaggio lunare siamo sbucati in una vallata verde tropicale, piena di banani, canne da zucchero e altre mila tipologie di piante rigogliose di cui speriamo di scoprire il nome.
Una vallata con un gradevole, quanto odioso, saliscendi con pettate da 10% che ormai non sentiamo più.
Che dire, abbiamo dato!! I benefici dello stop li abbiamo visti in pieno ma adesso anche basta. Le montagne del Laos le abbiamo conosciute. Ve lo assicuriamo.
Adesso ci dirigiamo verso Ventiane, passando per una zona che sembra essere bellissima, con parchi protetti, laghi, grotte. Siamo curiosissimi.
Siamo arrivati in una cittadina e trovato dove dormire abbiamo divorato l’ennesima zuppetta e siamo pronti a crollare per svegliarci e lasciare alle spalle le montagne laotiane.
Non avevamo mai affrontato niente del genere. É stato intenso. Fisicamente e mentalmente e siamo solo a 1.000 km dei 6.000 km totali.
Filippo ha perso la scommessa e con molto orgoglio vado a letto trionfante ma con un sorriso al pensiero di lui in versione ‘Raimondo’ e dopo pochi metri in versione ‘motivatore’. A volte lo sento che ripete le motivazioni dirette a me anche quando troppo lontano perchè lo siano. Che abbia avuto qualche momento di difficoltá anche lui oggi!? Non lo ammetterá mai fino in fondo😜
Buona notte a tutti voi.
Sandra e Raimondo