Malaria sconfitta. Mtwara-Mikindani-10 km.

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Con la forza di un leone che divora la preda, con il potere di un supereroe che salva il mondo e la tenacia di un gladiatore che conquista l’arena ecco, cosí Filippo ha sconfitto la malaria! 🙂
Dopo 6 giorni di cura il test parla chiaro: parassita scomparso.
Filippo ha mostrato una gran forza fisica e dopo sole 6 notti eccolo in sella alla sua bicicletta.
Starete pensando:
incoscienti, stupidi, esagerati e ancora “ma lei non dovrebbe impedirglielo?” (Provate voi a ragionare con un leone/supereroe/gladiatore ma sopratutto CICLISTA!)
Stamattina si é svegliato in forma e stanchi delle 4 mura in cui siamo costretti da 6 notti, chi ci conosce sa cosa voglia dire tenerci fermi, decidiamo di fare una mini tappa di 10km.
Ci dirigiamo verso Mikindani, Filippo si sente meglio ma non vogliamo strafare, sfruttiamo questa mini tappa per non affaticarlo ma cambiare aria.
Deve comunque riposare il piú possibile e recuperare tutte le forze, normalmente ci vogliono più di 20 giorni per sentirsi in piena forma.
Entrambe tendiamo a sminuire i problemi e trasformarli in qualcosa che va affrontato e basta, senza tragedie, ma saremmo bugiardi dicendo che tutto é stato facile, non é così.
Personalmente ho imparato tante cose da questa esperienza ma anche il navigato africanino che é in Filippo ha avuto del filo da torcere.
La situazione non era affatto favorevole, un paese straniero, dove nessuno parla inglese, un letto che non è il letto di casa propria, una stanchezza accumulata, un fisico gia provato da altre ragioni (per esempio una pedalata di 5000 km), una temperatura esterna poco amichevole ed una malattia che, solo a nominarla, impaurirebbe anche il più coraggioso.
Si, é stata dura, a livello fisico per Filippo, che ha dato prova della sua forza e tenacia riuscendo a gestire una malattia che debilita tantissimo e ripartendo dopo pochi giorni con la solita grinta di 5000km orsono ed a livello mentale per me, che mi son ritrovata in pochi chilometri a non capire una parola della lingua parlata e a dover accudire un malato di una malattia di cui non sapevo niente. Una bella prova!
Abbiamo imparato tanto, come del resto in tutto il nostro viaggio avventura.
Vista l’ignoranza e per toglierci un pó di ansie abbiamo dedicato tanto tempo ( non ci mancava) per imparare qualcosa di più su questa malattia ed abbiamo trovato informazioni che tutti dovrebbero leggere per abbattere tutte quelle idee errate e quelle paure infondate che tengono lontani i turisti da questo meraviglioso continente ma,sopratutto, che aiutano nel saperlo prevenire ed affrontare tempestivamente (cosa più importante) e nel modo corretto. Abbiamo studiato come agisce il parassita ed anche la storia della malaria nel mondo, il suo peso a livello sociale, la sua evoluzione, l’evolversi delle cure e tanto altro che riguarda questa malattia che miete da 1 a 2 milioni di vittime all’anno.
Gli effetti sono: febbre alta ad intervalli di 6 ore, tanto mal di testa, di quelli che ti portano a sentire l’altro urlare quando in realtà bisbiglia, di quello per cui vorresti staccarti la testa e lanciarla più possibile lontano da te, senso di spossatezza, dolori alle ossa e poco appetito.
Da scongiurare, ma da saper affrontare.
Adesso vi stiamo scrivendo da un posto bellissimo, il primo dopo tanti km in cui ci eravamo sdegnati per la mancanza di recupero dei locali storici.
Si tratta del “boma” ovvero l’edificio dove venivano svolte le funzioni pubbliche durante il colonialismo.
In Tanzania il colonialismo fu per lo piú controllato da tedeschi ed inglesi, in questa parte sud-orientale per lo piú dai primi.
Davanti al boma, che si erge in cima ad una salita, maestoso ed imponente, con la sua torre di vedetta in stile non proprio tedesco ma piú portoghese ( siamo ancora vicini al confine con il Mozambico) si trova la vecchia prigione degli schiavi e la banca, infatti questo villaggio era il maggiore centro di smistamento schiavi di tutta la costa est dell’Africa.
Come al solito era tutto abbandonato ma é stato rimesso in piedi con un progetto di beneficenza ( ovviamente messo in atto da una compagnia inglese) uno spettacolo!
Un bulgaro si é occupato e se ne occupa tutt’ora, di tirarne fuori un hotel, una scuola di inglese per i giovani del luogo, che aiuta nel trovare lavoro, ed ha insegnato allo staff a cucinare e lavorare per un buon standard turistico.
Abbiamo pranzato con lui e credeteci, ne é valsa la pena.
Si impara tantissimo da persone come lui, pronte a scommettere tutto su un progetto, su un luogo, pronte ad immergersi in una cultura diversa così complessa e difficile e tutto perché rimasto vedovo e vuole sentirsi vivo, attivo ed utile. Bravo!
Stasera ci godremo ancora questo posto alla “facciaccia” della malaria.
Il nostro riscatto.
Tutto intorno a noi una baia spettacolare.
Le prime impressioni sulla Tanzania? Dieci passi avanti al Mozambico..ma domani vi racconteremo di piu, intanto ci godiamo questa meraviglia e ci ricarichiamo per la tappa di domani.
Che il viaggio ricominci!!

‘Sante sana’ (grazie mille) per il vostro sostegno ed i messaggi pubblici o privati che ci avete mandato in questi giorni, il vostro sostegno disinteressato e spesso inaspettato é un’altra lezione di vita che ci sta regalando questa avventura.

Vi abbracciamo uno ad uno.

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2 pensieri su “Malaria sconfitta. Mtwara-Mikindani-10 km.

  1. Claudia riconfermo l’emozione nel leggerti
    è bellissimo come entrare in un libro scritto da
    chicchessia….sei fantastica scusa….siete fantastici….un abbraccio forte forte a tutte e 2 anche se Filippo non lo conosco…oramai si lo conosco dai tuoi meravigliosi aggiornamenti. …💋💋💋💋👍👍👍👍👍👍

    Piace a 1 persona

    1. Chiara grazie a te che ci sostieni incondizionatamente da prima della partenza, come al solito hai una positivita eccezionale. Quando torneremo ti presentero Filippo di persona cosi ti raccontiamo tutto dal vivo.
      Ti abbracciamo forte ajo!
      Sei mitica

      "Mi piace"

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