Ilha de Moçambque

La sensazione che si prova girellando per quest’isola é difficile da descrivere.
Proviamo a farlo raccontandovi un pó della sua storia.
Il Mozambico deve il suo nome a quest’isola che fu per lungo tempo la capitale della colonia portoghese, tale nome deriva dalla storpiatura del nome proprio “Musa Al Big” , un mercante arabo che viveva sull’isola all’arrivo dei primi portoghesi.
Originariamente l’isola era abitata da una tribù Bantu, nel 900 diventó un importante centro di scambio commerciale arabo per poi essere conquistata dai portoghesi, che furono i primi europei ad arrivare tanto lontano, con Vasco da Gama che vi sbarcò il 2 marzo del 1498 e successivamente nel 1503.
Nel giro di pochi anni divenne uno dei principali porti e centri di scambi commerciali portoghesi sulla rotta per l’India.
Nel 1522 fu costruita la Cappella di Nossa Senhora de Baluarte, che è tuttora il più antico edificio eretto da europei nell’emisfero australe ed uno dei migliori esempi dello stile manuelino.
L’isola perse importanza dopo l’apertura del canale di Suez e nel 1898 la capitale della colonia portoghese fu trasferita a Maputo. Lo sviluppo nel XX secolo della vicina città portuale di Nacala ha ulteriormente affossato l’economia dell’isola che é stata lentamente abbandonata dai portoghesi.
In quest’isola, dichiarata Patrimonio UNESCO nel 1991, si notano due stili differenti, che sono la contrapposizione che la rende tanto affascinante, da una parte la “cidade de pedra” (citta di pietra) caratterizzata dall’imponente Fortezza di Sao Sebastiao e dalle case dei ricchi portoghesi, costruite tutte in pietra e dall’altro lato la “cidade Makuti” (citta in paglia), caratterizzata dalle case dei poveri, con i tipici tetti in paglia.
Immaginate questa contrapposizione netta, in una situazione di totale abbandono.
Le case in pietra sono bellissime ed imponenti ma lasciate al tempo, alle intemperie ed all’incuria.
Le case in paglia sono ammassate in vicoli stretti e trasandati, abitate da pocbi africani che non si dedicano a nessun tipo di mantenimento.
Ci aggiriamo con un misto di curiosita e di malinconia per un luogo che mostra un cuore ricco ma decaduto, un potenziale incredibile del tutto lasciato a se stesso, in una cornice mozzafiato con
un mare cristallino bellissimo, pieno di coralli e di mangrovie che danno vita a scorci indimenticabili.
L’isola é piccola, la giriamo in poco tempo, difficile non restarne colpiti.
Come due bambini che giocano a fare gli esploratori ci intrufoliamo nel forte e ci divertiamo a scoprirne gli alngoli piu nascosti, é bellissimo e la tecnica architettata per riempire le cisterne nascoste é perfetta!
Ci domandiamo perche gli africani non abbiano preso spunto..ma la domanda é fine a se stessa, quasi retorica, senza risposta.
In effetti sull’isola non ci sono turisti ma, dicono, ci siano molti turisti nei mesi da giugno a settembre.
Ci aggiriamo scoprendo una moschea, un tempio Indu, un cimitero portoghese, il mercato centrale, il mercato del pesce e l’ospedale.
Sull’Ospedale dobbiamo soffermarci, uno spettacolo d’edilizia, un edificio enorme, ovviamente in pietra, da fuori sembra cadere a pezzi, decidiamo di entrare……
….é in funzione.
Sale enormi in cui troviamo persone accampate, qualche infermiere, riconoscibile dal camice, bambini e donne sdraiati in terra, cucine improvvisate, moto che girano tra i giardini abbandonati..inverosimile!
Che dire, quest’isola ha una storia ed un fascino tangibile, ci piace tantissimo, ma ci lascia un pó di amaro in bocca.
Si perche é davvero un patrimonio lasciato a se stesso, che ti lascia a bocca a aperta ma anche amareggiato.
Ci dispiace lasciare quest’isola ma sopratutto vogliamo ricordarla con il suo fascino e la sua atmosfera magica, lasciando da parte il disappunto o il dispiacere per il suo abbandono, che forse é proprio cio che gli da tutto questo fascino.
La ricorderemo con i fruscii delle mangrovie sul mare ed il colore rossastro delle pietre imponenti dei palazzi all’ora del tramonto.
Con il pesce fresco venduto sulla spiaggia e cucinato al buio sul carbone.
Con il luccichio dei coralli intorno al forte Sao Sebastiao.
Un posto da vedere assolutamente, che lascia un ricordo speciale.
Ci prepariamo a lasciare Ilha de Mozambique e la costa, per qualche giorno la strada sara di nuovo interna.
Domattina dovremo alzarci presto e sfruttare le ore fresche.
Siamo ancora senza corrente elettrica ma ormai ci siamo abituati, domattina ci alzeremo con il sole, quindi,da bravi, vi diamo la buona notte nonostante siano solo le 21:30.
Buona notte amici.

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