Ripartiamo!
Altra tappa con destinazione un pó incerta.
Finalmente il monte si manifesta imponente, dobbiamo accerchiarlo.
Strada disastrata, i primi chilometri sono di sali scendi per poi appianarsi in mezzo alla foresta pura.
Siamo stanchi, le ultime tappe sono state impegnative davvero ma l’entusiasmo aumenta.
L’avventura che tanto sognavamo é arrivata e noi ci sguazziamo con soddisfazione.
Abbiamo letto sulla guida che 32 km prima di Caia c’e un lodge, esattamente a 140 km da casa di Domingo.
Sono tanti.
Nel caso in cui non si riesca, ci accamperemo nuovamente in capanna.
Il paesaggio cambia appena lasciato il Monte Gorongosa, una piana immensa, sconfinata, moncoltura di mais e baobab che spuntano inaspettatamente in qua e lá.
Non incontriamo molti villaggi e la soluzione sembra una sola, fare 140km.
Il tempo ci aiuta, troviamo una leggera pioggia ma niente di che, pedaliamo e pedaliamo fino alla meta.
Ci poniamo mini obiettivi di 20 km, ad ogni stop pane e marmellata o miele.
Abbiamo tirato a 20km/h lottando con le gambe e con la mente.
Ma arriviamo al punto piu divertente della giornata, il pranzo.
Ci fermiamo affamati e chiediamo cosa possiamo avere, la scena é la seguente: una bellissima cucina modello “aperto” con fornelli composti da due cerchioni di auto affacciata sul cortile e capre che si abbeverano nell’acqua usata per cucinare.
La cameriera é seduta ad un tavolo con altre due persone e ci invita a parlare con la cuoca.
La cuoca é intenta a rincorrere il figlio di due anni che ha tirato un bastone in testa alla figlia di 5.
Apriamo il pentolone e capiamo che avremo del riso al pomodoro e gallina.
Ottimo.
Ci sediamo e subito iniziamo a conversare con i simpatici commensali e la cameriera che, apparte la pigrizia, risulta molto simpatica.
Ma ad un certo punto..vedono la macchina fotografica di Claudia..
Scatta la corsa allo scatto.
Tutti vogliono la foto, stiamo al gioco.
Salta su uno e ci dice: ah!stampiamole!
In pochi secondi appare una mini stampante canon ma non ci sono prese..in pochi secondi appare un adattatore ma ancora manca energia, in pochi secondi ecco una batteria, ma non funziona, appare un potenziatore e cosi via fino all’apparire di un generatore!
Siamo sotto un capannone con un generatore che butta fumo nero con un rumore da trattore oltre decibel sopportabili da un orecchio umano e 7 africani che urlano discutendo sul perche e per come poter stampare le foto.
Uno inizia ad urlare per il rumore, uno per la stampante, uno per darci l’adattatore della sim card, uno per avere ancora foto.. puzza e risa ma la delusione, non riusciamo a stampare.
Pero ci siamo divertiti.
Li salutiamo ancora immersi nel sistemare la sala stampa improvvisata e tra saluti e sorrisi ricominciamo a pedalare.
Riusciamo a tirare ancora i famosi 20km/h ma siamo certi di aver bisogno di un giorno di stop.
Riusciamo ad arrivare, finalmente un posto decente, anzi, fighissimo.
Un lodge immerso in una riserva naturale, unico posto in cui sia possibile passare la notte, lo facciamo nostro!
Il costo di questa meraviglia?
20 euro a notte.
Finalmente un letto e dopo questi 140 km vi salutiamo, stanchi ma parecchio soddisfatti, per andarci a godere una doccia vera.
Buona doccia di fine giornata a tutti.