Come previsto ci alziamo alle 6.30 ed alle 7 ci posizioniamo nella “sala da pranzo” dove le due ragazze sono già ipnotizzate davanti allo schermo, ricordiamo le 24h di telenovelas.
Chiediamo cosa possono farci per colazione e quando la ragazza, fissando lo schermo, ci elenca lo stesso menu della cena (pollo, riso, pesce, patate fritte) proviamo ad optare per delle uova , visto che ne hanno una sessantina dietro il bancone.
Chiediamo se ce le possono fare sbattute e la risposta netta affermativa ci solleva lo spirito per alcuni secondi ma ci insospettisce, gli diamo fiducia.
Dopo 40 minuti la prima incursione in cucina per scoprire che le hanno fatte sode, ci rassegnamo e proviamo a chiedere del semplice pane, altra risposta affermativa che questa volta ci insospettisce da subito.
La ragazza spunta con quattro rosette, apparentemente perfette, le apriamo con gusto e ci posizioniamo le uova sode con un pizzico di sale, ci accorgiamo troppo tardi che quei piccoli punti neri che sembravano semi, sono insetti cotti.
Si avete capito, insetti!
La nostra colazione é stata pane agli insetti con uova sode e sale, per esagerare. Non pensate che qui mangino insetti, la farina usata non era buona, tutto qua.
Una bicchierata di acqua per dimenticare e scappiamo piu velocemente possibile sperando di trovare cibo quanto prima.
Attraversiamo il Save, un fiume maestoso, confine naturale della regione di Sofala.
La regione appare da subito abbastanza disabitata, per meglio dire desertica!
Il tempo ci aiuta, nuvole e vento a favore, ma sebbene le gambe siano in forma lo stomaco vuoto ci mette a dura prova.
Troviamo il primo punto di ristoro dopo ben 50 km, uno strazio.
Ci riposiamo, mangiamo un panino, scoliamo due o tre coca cola e ci rimettiamo in cammino consapevoli che non sarà facile.
Non c’é niente di niente ed il paesaggio rispetto a ieri é alquanto monotono, non aiuta.
É una tappa davvero dura, fisicamente e mentalmente.
Spingiamo sui pedali per sentirci sempre al solito posto e ci troviamo ad affrontare quei momenti che tanto amiamo quanto odiamo, in cui le gambe vanno ma le mente no; quei momenti in cui pedali e ti senti la testa pesante; quei momenti in cui guardi l’asfalto e cerchi in te tutta la forza per non mollare; quei momenti in cui dove non arrivano le gambe deve arrivare la mente e così scopri di avere delle risorse che non credevi di avere; quei momenti in cui ti senti di mollare ma poi guardi al tuo fianco e vedi un folle pedalante lo guardi negli occhi e capisci che sta pensando e provando esattamente quello che stai pensando e provando te e senti un’energia strepitosa che non avevi mai sentito in vita tua; quei momenti in cui pensi “é il giorno del mio compleanno ed io sto per stramazzare al suolo pedalando in Africa” ma capisci subito che non vorresti essere in nessun altro posto se non quello, che quel folle pedalante che ami ti sta regalando un’esperienza che segnerà la tua vita piú di qualsiasi altro regalo di compleanno, che ti senti di poter superare qualsiasi ostacolo, che ti senti la persona piú fortunata e piu felice al mondo e che riesci a pedalare a piú non posso..
..così arriviamo a Nova Golega, stravolti dopo una delle tappe più dure ma felici insieme..
..grazie Amur..