Massinga-Vilankulos-175 km / Ultimo dell’anno a Vilankulos!

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Eccoci qua!!
Ci siamo concessi un pó di riposo (blogghisticamente parlando) ma eccoci di ritorno, una specie di “chiuso per ferie” che puó terminare.
Vi abbiamo lasciato a Massinga, il 30 dicembre, dove io e Filippo abbiamo deciso di dividerci e tentare di recuperare, qualche giorno.
Immaginate un gioco a premi in cui noi siamo due giocatori, questo é stato il nostro spirito, con l’obiettivo di arrivare a Vilanculos.
Ci svegliamo presto, Claudia con il compito di cercare un passaggio in auto nella caotica Massinga, senza farsi portare via tutto in qualche attimo di distrazione, la selezione del passaggio é fondamentale e deve arrivare entro 5 ore, altrimenti arriva buio ed il gioco si fa troppo rischioso; Filippo ha il compito di percorrere ben 175 km, una super tappa , cosi da poter recuperare qualche giorno di stop di troppo e poter arrivare in un posto decente in cui sfruttare il fatto di dover stare fermi a causa del gomito di Claudia.
Un momento diverso dal solito, tutti e due soli con problematiche diverse.
Claudia, sola sul bordo della strada principale di Massinga, con un gomito ancora dolorante e fasciato, una bici e sei valige; Filippo, solo con la sua bici, l’asfalto bruciante, la pioggia improvvisa, la mancanza di ristori se non per un tozzo di pane (qui il pane fresco é ovunque, ci salva spesso dagli attacchi di fame), sfrecciante verso Vilanculos, entrambi soli ma infondo certi che tutto sarebbe andato per il meglio.
Ed infatti..
Claudia dopo 4 ore di tentativi trova una simpatica famiglia che udite udite va proprio a Vilanculos ma ancora piu straordinario, dopo 10 minuti di conversazione in inglese, al volante un bresciano, quando si dice il caso!
Gioco fatto per Claudia he caricati bici e pacchi, si dirige sfrecciante e soddisfatta alla ricerca di una dimora in Vilanculos, il povero ciclista ancora ne ha per molto.
Filippo affronta le intemperie, caldo poi pioggia poi sole poi pioggia poi la fame poi la stanchezza e pedala a più non posso.
Ci incontriamo nell’ostello trovato alle 17.30, una Claudia piu o meno riposata, un Filippo abbastanza sconvolto ma soddisfatto.
La sistemazione é ottima, un ostello molto semplice ma accogliente con un capo marocchino simpatico ed accogliente.
Una cena a lume di candela , non per romanticheria, causa blackout generale (in Africa piu o meno ogni giorno salta la luce per qualche ora, per risparmiare) e via a dormire pronti ad affrontare il nostro ultimo dell’anno.
Ci svegliamo il 31 ancora stanchi dal giorno prima, Filippo di più ovviamente con le gambe ancora in tiro dal giorno prima, é necessario un po di relax.
Una passeggiata in spiaggia ed un giro in citta, il centro é un posto caotico e vivo ma sopratutto offre un simpatico mercato centrale fitto di bancarelle, che in realta sono stuoie circondate da fili tirati ed intrecciati su cui si puo trovare di tutto.
Ma sopratutto vorremmo darvi la conferma che tutti i vostri vestiti dati in in beneficenza vengono venduti dalle autorita, che spacchettano i carichi in arrivo dal mondo, a peso per essere poi rivenduti dai mercatari.
Diciamo che non vengono proprio donati ecco..
Fatto sta che il mercato dell’usato é una figata e tra una compera e l’altra la nostra giornata scorre veloce e divertente, che il cenone abbia inizio.
Il boss marocchino ci prepara una cena con i fiocchi a buffet, siamo in 9 in tutto di cui 6 italiani, e ci offre uno spettacolo pirotecnico sul tetto dell’ostello che non ci scorderemo facilmente.
Una delle cose piu pericolose fatte in questo viaggio, ha posizionato i fuochi legandoli alla ringhiera, senza capire neanche dopo suggerimento, che lengandoli non sarebbero mai partiti il risultato é stato tragi/comico.
Questo signore che urlava eccitato e dava direttive alle donne di servizio per acendere fuochi che avrebbero dovuto sfrecciare in aria ma in realta scoppiavano pericolosamente intorno a noi, urla scoppi risate generali paura di essere colpiti, scintille ovunque e la mezanotte che se ne va con noi correndo giu dalle scale per mettersi in salvo…é stato divertente.
La compagnia italiana ci ha fatto sentire un po a casa e l’ironia che ci contraddistingue per cultura, ha reso la serata piacevole e memorabile.
Come affrontare il 1 ° giorno del nostro 2015?
L’idea geniale..un giro sulle isole dell’arcipelago di Bazaruto.
Arriviamo al punto di ritrovo della partenza, l’equipaggio e ubriaco!
Ahahahhahahaha
Non ci si credeva invece é cosi, 4 giovani che sbattono tra di loro senza capire cosa debbano fare, il capitano(unico sano) che urla contro tutti.
Vi diciamo la scena piu bella:
Capitano con almeno 70 kg di borse in testa che urla contro uno di loro che non riesce a salire in barca, poi contro uno che é salito sulla barca sbagliata, poi contro uno che urla a lui che urla..hahahahhahaha
Con qualche dubbio sull’arrivo ed un’ora di ritardo riusciamo a partire..
Il paradiso signori miei.
Un mare verde smeraldo ci accompagna fino all’arrivo in spiaggia dove buttiamo l’ancora e ci godiamo uno dei posti piú belli che entrambi abbiamo mai visto.
Palme, sabbia bianca, acqua della temperatura perfetta é un sogno.
Ci rilassiamo e ci godiamo un rientro con il tramonto che non scorderemo mai.
Auguriamo a tutti un anno strepitoso, ricco di bei sentimenti e perché no di avventure, ricco di amore e pieno di quelle persone che tanto amate e che riempiono la vostra vita.
Auguriamo un anno scoppiettante ed irriverente a tutti.
Noi intanto..ripartiamo alla conquista del Mozambico.

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Un pensiero su “Massinga-Vilankulos-175 km / Ultimo dell’anno a Vilankulos!

  1. Tantissimi auguri anche a voi che mi sembra abbiate iniziato l’anno nel migliore dei modi!!
    Grazie ancora una volta, per condividere con noi questa meravigliosa avventura.

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