Penang – Taiping 115 km / Taiping – Teluk Intan 136 km / Teluk Intan – Sekinchan 75 km / Sekinchan – Kuala Lumpur 95 km

Va bene piantagioni..ma forse stiamo esagerando!?

Tutti in Italia parlate del famoso olio di palma.
Fará bene, fará male. Il problema non è l’olio di palma quanto la quantità di ettari destinati alla sua produzione. All’inizio eravamo affascinati da queste distese di palme verdi a perdita d’occhio e dall’atmosfera piacevole, i braccianti che come formichine si muovono a ritmi serrati tra trattori, campi e ben nascoste fabbriche d’olio. Ci siamo anche divertiti a scoprire in che modo venga utilizzato l’incriminato olio e probabilmente, a dispetto dell’opinione pubblica, non lo condanniamo piú di quanto si possa condannare il nostro olio di oliva o il nostro burro. Non possiamo neanche condannare la sua produzione in se per se, pensate che prima dei vigneti, o degli immensi oliveti o dei nostri frutteti la Toscana avesse questo aspetto’?
Tutti i paesi del mondo hanno sfruttato e sovraccaricato il nostro terreno modificandone l’aspetto, la flora e la fauna. Insomma, le riflessioni e gli spunti per discutere sono mille ma il problema principale è la perdita di controllo.
In Malesya hanno perso il controllo. Irreparabilmente.
Sono più di mille chilometri che vediamo solo palme. Non esiste alcun piano regolatore, alcun limite, alcuno stop, alcun controllo.
Ogni tanto abbiamo avuto il piacere di trovare un po di giungla con un affollamento di scimmie in strada da non credere. Non sono un’animalista, ma vederle confinate in pochi chilometri e costrette a cercare cibo nei rifiuti da molto da pensare.
Forse dovevano essere messi dei limiti.
A parte questa nota polemica, la Malesya ci ha conquistato.
Le cittadine che abbiamo passato in questi ultimi 4 giorni sono state magnifiche, dall’aspetto coloniale, con atmosfere incredibilmente calde ed una popolazione sempre pronta ad accoglierti nel migliore dei modi. Non ne vedono molti di turisti in queste zone, il che significa che per loro siamo una curiosità irresistibile.
Il bello è che tutti parlano inglese per cui condividere pensieri e racconti rende ogni incontro interessante e, chi ci conosce lo sa bene, la nostra curiosità non ha mai fine.
Una delle cittá che più ci ha colpito in queste ultime tappe è stata senza dubbio Taiping. Abbiamo dormito in un hotel strano, al piano terra era un magazzino per poi trasformarsi in un salone con porte numerate arredato in stile cinese abbastanza kitch, con statue e statuine, quadri e tazzine di ceramica ovunque. Intorno all’hotel palazzi coloniali piu o meno abbandonati e tanta, tanta gente diretta ad un bellissimo parco pubblico. Un parco mosso, con colline, laghi, piante sempre verdi, piante in fiore, ponticelli romantici, la pista pedonale e ogni tanto qualche attrezzo per praticare esercizi. Verso l’ora del tramonto ci siamo addentrati in sella alla nostra bicicletta e lo abbiamo girato tutto. Una bella cittadina. Una bellissima atmosfera di tranquillitá e salutista, a giudicare dal numero di persone che riempivano il parco correndo o camminando. Mi ha ricordato molto Montecatini Terme, forse per questo mi son sentita a mio agio😊


Avremmo voluto passarci più tempo! Invece..abbiamo strinto i denti e siamo ripartiti all’alba. Ormai è fondamentale partire all’alba, le temperature sono mostruose. Inoltre, in questi giorni, ci sono le temperature più alte dell’anno e credeteci, si sentono alla grande. Abbiamo raggiunto i 40 gradi, percepiti lo lascio immaginare. Ad un certo punto non si riesce più a pedalare, le gambe diventano legno massello e la testa non guida più con lucidità. Neanche in Africa abbiamo mai patito così tanto il caldo, l’umidità è pressante. Oggi siamo arrivati a Kuala Lumpur ed è impressionante.
Sembra una città dalle mille risorse e di primo acchito sembra spettacolare.
Abbiamo deciso di passarci due giorni pieni, tre notti, per vederla e girarla il più possibile. Per perderci nei meandri di questa città asiatica dai tratti appariscenti ma dal cuore antico e speziato.
E poi..manca poco ormai al nostro rientro, ogni minuto va vissuto a pieno.

Claudia e Filippo

Ps vogliamo parlare del fatto che Filippo segna un bel 12 sul tabellone delle forature mentre io mantengo lo 0?? 👍🏻
Pss come ogni anno diamo un nome alle nostre biciclette, compagne di avventura. Scegliamo sempre il nome di qualcuno che ci ha segnato nel lungo viaggiare. Ecco siamo arrivati al verdetto: Sasha, in onore del nostro eclettico amico italiano che vive a Na Trang, con cui abbiamo creato un legame che speriamo andrà oltre il viaggio. A lui che ci ha stregato con il suo sembrare estemporaneo eppure sempre opportuno, timido ma coraggioso. Maimunah, la dolcissima chiacchierona dal sorriso smagliante che ci ha ospitato al tavolo a Penang, che ci ha ammaliato con il suo inglese perfetto dall’accento malesiano, che ci ha raccontato la sua vita, la sua famiglia ed ha abbattuto con la sua simpatia ed ironia tutti quegli stereotipi che abbiamo troppo spesso nel nostro bel paese. Una bella donna, dolce, ammaliante e grintosa.
Ecco…volevo rendervi partecipi anche di questo..

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