Parliamo un po’ di questa Thailandia. Un paese conosciuto da noi europei come meta dalle spiagge incredibili, sfondo di film famosi e luogo, purtroppo, dove dilaga la prostituzione, anche minorile. Questo è ciò che sappiamo comunemente.
Il nostro intento è capire qualcosa di più di questo paese tanto affascinante ed intrigante, di capire i tailandesi e cosa significhi uscire dai giri turistici per conoscere il cuore di questo popolo.
Un primo passo è quello di leggerne un po’ la storia, per quanto ci possiamo limitare a informazioni di base, non certo troppo approfondite.
Prima del 1767 tutta questa parte del sud est asiatico era chiamato Siam, che sarebbe il regno di Ayutthaya e che comprendeva anche le attuali Tailandia, Cambogia, Laos, Birmania, alcune parti della Malesia ed il regno Lanna.
Da ciò si capisce come, storicamente, questo popolo abbia subito influenze da parte di tanti popoli risultando un mix di culture, religioni, usanze e politiche.
Nel lontano X secolo il popolo tai , antenati degli attuali Thai, migrarono dal nord, alcuni si stabilirono nelle vallate della attuale Thailandia, altri nel Laos ed altri fondarono l’attuale Myanmar.
Si costituirono vari regni, dopo l’unificazione di cittá stato potenti e militarmente forti, il più importante, ritenuto fondatore della attuale Thailandia nonché regno più influente e potente del Siam sede della capitale Ayuthaya da cui prende nome la dinastia del regno più longeva che è durata 416 anni. La dinastia, dopo aver dato una decisiva impronta economico/sociale ben precisa al territorio thailandese ha interrotto la sua ascesa con l’espansione birmana, il momento decisivo fu nel 1767 quando la cittá di Bangkok ( allora in un’altra posizione rispetto al fiume) venne completamente distrutta, palazzi rasi al suolo, il popolo decimato e saccheggiato e la monarchia venne messa con le spalle al muro. Subentró cosí Taksin, ex generale, che avvio commerci importanti con la Cina e stabili la capitale a Thonburi, dopo 15 anni con un colpo di stato inizió la dinastia Chakri, tutt’ora sul trono, difensori del buddhismo e veri modernisti. Il re Rama IV, parliamo del 1851-68, promosse un importante sviluppo tecnologico e scientifico chiedendo aiuto all’occidente ed il successore Rama V abolì la schiavitù ed i lavori obbligatori, portando ad una ‘civilizzazione’ delle masse, riorganizzando il territorio per sviluppare l’agricoltura, dando vita ad un corpo militare organizzato ed efficiente, promulgando l’importanza degli studi di architettura ed invitando artisti occidentali, tra cui molti architetti italiani, per costruire edifici e monumenti. Fu il primo a concedersi, contro la tradizione, foto pubbliche ed aparizioni su giornali nazionali ed internazionali, lo ritroviamo anche sulla moneta nazionale, fu un abile diplomatico e mise tutti i paesi occidentali contro, cedendo zone di scarso interesse e spostando l’attenzione dai suoi territori per poi ottenerne l’indipendenza dal Siam.
Come in molte altre parti del mondo, il contatto con l’Europa, la partecipazione alle universitá europee e l’esempio dell’occidente portó ad un’influenza con conseguenze devastanti. Prima fra tutte la formazione del ‘Partito del Popolo’ che, con un colpo di stato, tolse potere alla Monarchia Assoluta trasformandola in Monarchia Costituzionale. Chiaramente il partito aveva un’ala militare che degenerò ed il paese da quel momento é entrato nel vortice del controllo militare che, unito allo scoppio della Seconda Guerra Militare ed al dilagare di ideali di ‘nazione’ portò a vere e proprie dittature, colpi di stato, false elezioni e chi piu ne ha piu ne metta. Soltanto nel 2001, dopo molte crisi finanziare legate anche alle sorti dei vari affiliati americani o francesi e così via, il magnate Thaksin Shinawatra con riforme costituzionali doc mantenne le promesse dei vari partiti ma, tanto per sostenere la causa del ‘ sono tutti uguali’,dopo aver scoperto che la sua famiglia aveva venduto, grazie ad una SUA NUOVA LEGGE, AZIONI ESENTASSE di una societa di telecomunicazioni per 2 miliardi..ecco diciamo che non ha piu goduto di grande fama per cui ecco un altro colpo di stato. Insomma, per farla breve, anche qui la democrazia non rispecchia i canoni teorici e la situazione appare molto ingarbugliata, alle spalle grandi tumulti e 17 costituzioni riscritte per intero, colpi di stato anche nel 2014 e la voglia di trovare un pò di tranquillitá.
Ho cercato di riassumere una storia troppo complessa che merita piú di poche righe ma non posso fare molto di più. Questo riassunto è per farvi capire che questo popolo deriva da un complesso insieme di culture e che nonostante il momento economico favorevole e di grande sviluppo ha ancora troppa corruzione, troppi tumulti e troppi avvoltoi che ne impediscono un decollo socio-culturale. Detto questo, a livello sociale, possiamo dirvi che le persone sembrano essere molto disponibili al mondo occidentale che é visto come fonte di guadagno, a livello turistico, ma non come esempio. Di base c’é la tendenza a mantenere una propria identità, i propri standard e a crescere ma con un proprio stile..ben lontano dal nostro..
Ecco perché Bangkok ci è piaciuta da matti. Ha un’impronta assolutamente inconfondibile. Ci abbiamo messo una trentina di chilomteri per entrarci ed altrettanti per uscirne. Ci sono 15 milioni di persone, traffico bestiale e strade, ponti, tranvie sopraelevate, metro, bus, tuk tuk, centri commerciali, mercati di amuleti, parchi, il Palazzo Presidenziale, il famoso e maestoso Wat Arun, il quartiere di Banglamphu, la famosa via della perdizione Kaosan Road, il fiume Mae Nam Chrao Praya, Chinatown, centri massaggi ovunque, canali che si addentrano nelle periferie.
Luci. Colori. Sapori. Musiche. Turisti di ogni parte del mondo. Bancarelle. Frutta. Cibo ovunque. Venditori ambulanti. Argenti. Ori. Spezie. Arte. Templi. Centri commerciali. Taxi colorati. Tuk tuk. Moto. Bici. Caos. Sole. Caldo. Una bomba di energia che ti entra dentro e che davvero ti inebria. Una cittá viva come non avevamo mai visto.
Bellissima. Abbiamo provato il battello e fatto un giro sulla metro rialzata per vedere tutti i punti di vista possibili e comunque l’abbiamo scrutata ci é piaciuta.
Lasciarla dopo solo un giorno e mezzo ci é dispiaciuto, abbiamo trascorso l’ultima cena nel caos delle strade turistiche dopo aver bevuto una birra sul tetto di un palazzo illuminato da piccole lucine penzolanti e godendoci un’aria fresca con la luna piena rossa sullo sfondo ed il palazzo Wat Saket ( montagna d’oro) illuminato e brillante nella notte scura.
La lasciamo con tanti ricordi concentrati ma bellissimi, intriganti ed avvolgenti.
Anche uscendo dalla cittá ci siamo resi conto della bellezza delle zone periferiche, reali, non turistiche, senza stranieri ma con zone residenziali o piu povere con la loro identitá tailandese ed un aspetto davvero piacevole.
Altra storia invece la parte fuori da Bangkok.
Diciamoci la veritá, troppo facile parlare delle cose belle..e le cose brutte? Quelle spiacevoli!? Quelle che forse viaggiando in pulman percepisci meno che in bici?
Apparte i topi, che vi avevo gia menzionato, parliamo del sudicio!
Lasciata la cittá siamo entrati nell’area industriale. Latrine a cielo aperto, canali di scolo intasati,pozze con colori chimici che lasciano poco spazio ai dubbi sulla qualitá degli impianti di depurazione. Fabbriche che emanano odori e fumi che andando in bici sono ancora piu aggressivi che in auto e quell’idea maledetta che ti si pianta nella testa e che ti fa capire quanto stiamo danneggiando il nostro bel mondo. Il mare non ha un bell’aspetto per km e km, il fiume di Bangkok ha un colore inquietante ed anche vicini ai centri abitati si vedono apparire scoli diretti nel fiume di acque nere e schiumose: perchè?!!
La parte piu negativa dell’andare in bici arriva in queste tappe. Quando per ore ed ore siamo costretti a vedere, annusare e subire situazioni che non vorremmo vedere. Quando non ci fa neanche voglia di fermarci a prendere una bibita fresca perche sotto la palafitta si vedono liquami e plastiche che fanno ribrezzo.
Questo é il lato brutto. Tutto é lento in questo viaggiare..anche quando non ti piace la strada..puoi solo lentamente pedalare.
Uno stradone enorme inevitabile ci porta, attraverso questa situazione, verso una costa che speriamo ci risollevi lo spirito e ci faccia sentire piu sicuri. Viaggiare in mezzo a questi posti e per di più in autostrada ( unica esistente per km ) con camion che sfrecciano e 4 corsie trafficate, non sono il massimo.
Fortunatamente gli ultimi 30 km sono stati su una parallela, piu vicino al mare, in mezzo a saline e mangrovieti. Lasciato il brutto ricordo degli 80 km brutti fuori da Bangkok, ci siamo risollevati lo spirito con un paesaggio totalmente diverso.
Sapevamo che non avremmo trovato hotel ne guest house ed infatti siamo dovuti arrivare a 109 km per trovare qualcosa. É stato stancante. Ovunque ci dicevano ‘non parlo inglese’ , ‘ non ci sono hotel’. Abbiamo trovato solo piccoli villaggi di pescatori poi eccolo! Lui! Il nostro salvatore. Ha capito che avevamo bisogno e ci ha scortato con il motorino per altri 5 km tra le saline in un posto assurdo.
Dall’emozione per averci aiutato é anche cascato. Ci siamo preoccupati ed immaginati all’ospedale con lui, invece come un uomo di gomma non ha battuto ciglio, ci ha augurato buona fortuna e tutto ridente ci ha lasciato al resort “thanaporn’ 😂😂
Non ridete, non pensate male. Posto pulito ed economico con letti giganti e comodi.
Il problema principale è stato cercare cibo. Ci siamo fatti dare un passaggio al villaggio piu vicino e la nostra padrona dell’hotel ci ha procurato un moto taxi che ci ha osservato durante tutta la cena, ci ha pedinato nel giro del mercato e ci ha osservato fare la spesa per la colazione, chiedendoci in thailandese, continuamente, se volevamo andare. È stato bello fargli le finte per poi continuare a piedi e sentirlo silenzioso dietro di noi febbricitante per la corsa che avrebbe dovuto farci e che sicuramente era la piu redditizia della giornata. Non poteva rischiare di perderci.
Il dormire nelle saline è stato davvero emozionante, sopratutto al risveglio.
Durante la notte ha piovuto e qualcuno gentilmente ha tolto i nostri panni stesi, vi ricordo che ci laviamo spesso le tutine a mano.
Una luce strana, calda, umida ma leggera, aironi in volo e l’odore del sale. Una strada liscia che si snoda tra le saline ed i mangrovieti. Bellissimo.
Siamo partiti soddisfatti e briosi.
Sopratutto io che, con molta noncalanches, con lo sguardo in aria e la testa fra le nuvole, romanticamente distratta da quella meraviglia di paesaggio..mi sono arenata in una pozza di melma fangosa giusto al bordo di strada. 👍🏻✌🏻️
Piantata con il fango di 10 centimetri che pedalando é finito tra il parafanghi e la ruota ed ha creato un blocco unico intorno alla catena ed il cambio. Ferma, bloccata, immobile nel fango… é uscita la mia espressione per eccellenza, quella che probabilmente ho esclamato alla nascita prima del primo vagito: OPS.
Filippo, ancora prima di capire cosa avessi combinato, aveva gia assunto la faccia che segue tale mia esclamazione. Questa volta pero non ha detto nulla, non ha fatto in tempo perché magicamente, inspiegabilmente, dietro una capanna di una salina, sono usciti tre uomini che come gli Umpa Lumpa, ricordate la fabbrica di cioccolato? Se solo ci fosse stata la canzoncina, comunque, alla velocità della luce mi hanno soccorso. Avevano una ‘sistola’ con getto potente e spazzole per pulire a fondo. Sembrava il pit stop della formula uno. Meraviglia. Ero fiera del mio danno. Orgogliosa di me. Sono ripartita piu pulita di prima e con tre amici che mi sfottevano in tailandese insieme a Filippo chiaramente.
Siamo ripartiti per raggiungere Hua Hin. Citta famosa tra i vacanzieri tailandesi.
Abbiamo trovato una stanza/topaia ed un bellissimo bar palafitta sul mare.
Vi scriviamo con la brezza tra i capelli ed il cuore cullato dal rumore del mare che si infrange. Stasera ceneremo nel mercato notturno, dicono che il granchio sia la specialità della costa, mica male.
Ciao amici. Passate una bellissima giornata. Noi siamo sulla buona strada 😜
Claudia e Filippo da quel della Thailandia.