Chidenguele-Quissico-70 km

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Caldo, caldo, caldo e caldo.
Anche se partiti presto il caldo é terribile, sopratutto su asfalto.
Pur bevendo litri e litri di acqua pedalare é davvero faticoso ma con tenacia, trovando la forza guardandoci intorno e godendo del paesaggio bellissimo, pedaliamo verso Quissico belli pimpanti.
In qua e la ci sono meno villaggi, ma ogni tanto troviamo villaggi immersi nel bush (verde), spesso ci sono piccole casette che vendono coca cola. Perfetto.
Quelle sono la nostra oasi, si perché dovete sapere che la coca cola é una delle bevute migliori che ci siano per pedalare e disseta piu dell’acqua.
Lo so, sembra una barzelletta ma é così, a casa non berremo mai più di un bicchiere di coca cola a settimana, pedalando con il caldo arriviamo anche a 3 o 4 coca cola al giorno. Lo zucchero e gli elettroliti ci danno una energia e ci tirano su come nessun altra bevanda.
Arrivati verso la fine della tappa, a 20 km da Quissico, finiamo l’acqua, nelle borracce restano poche gocce in cui potremmo cuocere la pasta, 48 gradi mettono alla prova le borracce, non ci sono venditori di nessun genere. Ci mettiamo sotto un albero e cerchiamo di riprenderci un attimo.
Sembra uno di quei momenti da film, in cui i dispersi nel deserto gli avventurieri non trovano acqua ne ombra, quei momenti in cui a malapena riesci a parlare e muoverti e sogni che qualcosa cambi improvvisamente la situazione..qualcosa tipo qualcuno che appare e ti porta acqua e cibo.
Ecco, come nel migliore dei film..succede 🙂
Si ferma una bellissima macchina, parcheggia accanto a noi, abbassa il finestrino e ci chiede:
Volete acqua fresca e noccioline!?
…..
…..
Incredibile, incredibile, accettiamo senza pensarci troppo, 3 litri finiti in un baleno.
Ma non finisce qui, l’uomo dall’aspetto decisamente amichevole ci chiede dove passeremo la notte…avete già capito..si signori quello che pensate, esattamente quello.

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Luciano ci accoglie in casa sua con i fratelli, vivono tutti a Maputo ma vogliono tornare di casa dove sono nati, stanno costruendo per stare tutti vicini qui a Quissico. Sono 8 fratelli, un politico, un pilota, uno statista ed un libero proffessionista, non abbiamo ben capito di cosa si occupi, gli altri non ci sono.
L’arrivo é bellissimo, le donne tra cui la mamma di 81 anni, sono sedute a frescheggiare e gli uomini sono in cerchio a chiacchierare sotto l’albero.
Ci danno il loro pollo con riso al cocco e mandorle e ci fanno sentire i benvenuti.
Claudia riceve l’invito ufficiale della avó (nonna) a sedersi e riposare, magico.
Qui scusate, abbandono questa scrittura da diario perché devo assolutamente dirvi cosa ho provato in prima persona.
É stato magico, mi hanno fatto spazio sulle loro stuoie, l’atmosfera é surreale, loro sedute lí probabilmente da ore ed ore, mi fanno domande curiose ed io altrettanto cerco di entrare nel loro mondo, con un portoghese forse non perfetto riusciamo a capirci e nascono quegli sguardi maliziosi femminili, per cui riusciamo a capire anche oltre, dove non arriviamo con le parole.
In lontananza il brusio degli uomini che parlano con Filippo, il vento si alza, la laguna risplende con colori bellissimi ed il tempo scorre con un ritmo nuovo.
La stanchezza inizia a farsi sentire e la nonna guardandomi mi suggerisce di addormentarmi un pochino, e cosi mi addormento cullata dal vento e dal brusio di queste donne che continuano i loro discorsi, accompagnandomi con dolcezza in un sonno pacifico e rilassante, magico, emozionante, mi sento in un’altra realtá, sono in un’altra realtá, é magico.
Mi sveglio e trovo Filippo ancora immerso nelle chiacchiere, gli uomini mi offrono di sedermi con loro(le donne di solito stanno separate, anche per mangiare non si uniscono a tavola) mi siedo e con Filippo iniziamo a fare domande sulla storia di questo paese. Si perche ragazzi parliamoci chiaro, che sia Africa, America, Asia o qualsiasi stato, anche Italia, siamo tutti dei gran somari in storia ed é triste.
Questi uomini che dormono per terra, che ci offrono pollo e riso, ecco questi uomini parlano più di tre lingue diverse e sanno tutto sulla storia del mondo, restiamo stregati dalla storia del Mozambico e da tealta non tanto lontane nel tempo, cosi diverse dalla nostra, ma anche tanto simili.
La storia dei ribelli, sapevate che l’Italia é stata la prima forza politica ad aiutare il Mozambico nell’ottenere l’indipendenza?
Un libro di storia fatto uomo.
Un pezzo di storia che noi italiani non troviamo neanche accennato nei nostri libri scolastici.
Prima dell arrivo del buio decidono di portarci a vedere la casa del nonno, e di mostrarci lo strumento tipico del luogo (timbila) una specie di xilofono gigante su cui scorrono le bacchette ad una velocità allucinante per trasportarci ancora di piu nell’atmosfera di questo fantastico paese.
Non avevamo mai avuto l’incontro con la cultura “nera”fino ad oggi o perlomeno non così intensa, siamo emozionati e non vorremmo mai andare a dormire ma le zanzare aumentano e ci dobbiamo chiudere in camera.
Questo paese ci piace, questa gente ci piace e quello che ci sta regalando questo viaggio, l’ emozione che viviamo nel nostro cuore, aumenta giorno dopo giorno.

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