Sono talmente sovreccitata per i nostri ultimi due giorni sull’isola di Ko Tao che non so da dove cominciare. Per carattere tendo ad essere entusiasta di tutto ma ad affrontare le novitá, le persone e le situazioni con scetticismo e senza aspettative. Proprio così avevo affrontato l’idea di prendere il patentino internazionale PADI ovvero un certificato, ottenuto solo dopo 4 giorni di corso, con cui si acquisice la possibilitá di andare fino a 18 metri di profonditá, con bombole, accompagnat i da istruttore qualificato, ovunque nel mondo. Ma, facciamo un passo indietro. L’entusiasmo prende il sopravvento.
Abbiamo percorso 200 km di costa tailandese con l’obiettivo di raggiungere Chumphon ed imbarcarsi per le isole: Ko Tao, Ko Pangan, Ko Samui. Famose per essere tra le più belle isole Tailandesi. Palmeti, Kauchoo, Plumerie, Bamboo e quanto di più verde e tropicale si possa immaginare. La strada è un sali scendi piacevole, poco traffico, spettacolare. Siamo rimasti colpiti dal mare che lungo tutta la costa non è particolarmente bello, probabilmente per colpa del fondale. Ma, nonostante il colore poco paradisiaco, il paesaggio che lo avvolge regala scorci e colori che sopperiscono alla grande. Ci siamo goduti pranzi sulla spiaggia, su palafitte di legno, ed abbiamo finalmente iniziato ad assaporare vari tipi di curry. Esiste il curry, curry verde, curry rosso ed il fantastico coconut milk che si sposa perfettamente con tutti e tre i tipi. Noi ne andiamo matti. Lo abbinano alla carne di maiale, di pollo o al pesce o semplicemente alle verdure. Lo servono tipo zuppa o cotto in padella. Come lo trovi lo trovi…è spaziale. Nei primi 100 km non sapevamo dove avremmo dormito e quando abbiamo troavato un villaggetto, attaccato alla costa su una baia piccolissima, ci siamo addentrati. Un posto fatiscente, abbandonato dal mondo, con pochi edifici adibiti a ‘resort’ ma che appaiono piu come camerate di vecchie caserme. La cosa buffa è che propongono prezzi folli. Al terzo in cui ci siamo rifiutati avevamo quasi perso la speranza in un letto ed iniziato a pensare dove mettere la tenda poi finalmente una signora ci ha accolto nel suo hotel e dopo la contrattazione del prezzo, ci ha accontentati ed offerto amche il caffe. Era una signora elegante, con i capelli lunghi, neri come la pece. Gli occhi grandi a mandorla, scuri ma con qualche striatura piú chiara. Indossava una gonna lunga scura ed una maglia bianca fatta a poncho, sfrangiato, leggermente trasparente. Una coda spertinata le cadeva su una spalla leggermente scoperta e si muoveva sinuosa, con un sorriso bellissimo e le sue rughe d’espressione che la rendevano amcora piu bella. Aveva un aspetto trasandato incredibilmente perfetto. Ci ha fatto sentire a nostro agio e visto il luogo abbastanza strano, ne siamo satati molto felici.
La notte è stata calda, appiccicosa e poco ventosa ma fortunatamente quando siamo saliti in sella si è alzato il vento che ci ha spinto fino a Chumphon. Il nostro programma iniziale era quello di fare altri 100 km con calma, dormire a Chumphon e poi imbarcarsi ma la scoperta di una nave notturna ci ha scombussolato i piani. Imbarco alle 22, partenza alle 23 ed arrivo alle 5. Un programma fantastico. Siamo arrivati alle 14, abbiamo fatto i biglietti, abbiamo fatto la doccia nei bagni della stazione di Chumphon sotto gli occhi vigili di alcuni monaci intenti a lavarsi i denti ed attendere chissa quale treno e sopratutto chissa per dove, abbiamo bighellonato per un po, cenato lungo un canale e poi ci siamo diretti verso l’imbarco.
Ore 22. Buio. Vediamo in lontanaza altri ragazzi, francesi probabilmente (sono ovunque, sembra un’invasione nel sud est asiatico), ci avviciniamo e come loro aspettiamo di capire. Arriva un pick up, controllano il biglietto, ci invitano a seguirli poi una donna si avvicina con un telefono in mano, me lo avvicina all’orecchio ed una voce mi dice “follow the pick up” (segui l’auto). Tutti salgono a bordo e noi con i nostri fari seguiamo la carovana, tutti con la stessa faccia, tutti rassegnati al non sapere cosa, dove come e perchè ci saremmo imbarcati. Qualche km ed eccoci alla nave cargo. Pochi metri e la certezza, vedendola da vicino, che sarebbe stata una luuuuuuunga nottata.
Piano terra, se cosi si puo dire, era la stiva, pieno zeppo, il piano di sopra costituito da materassini a terra dove avremmo dormito. Abbiamo legato le bici, posizionato le valige al meglio e ci siamo distesi in mezzo alla stanza. Incredibilmente mnessuno ha russato, i bambini non hanno mai aperto gli occhi e nonostante la barca abbia ballato per ore ed ore con una violenza che non mi era mai capitata, nessuno ha avuto problemi. Piu o meno abbiamo dormito tutti e tutti ci siamo svegliati quando la barca ha iniziato ad avvicinarsi al molo dell’isola. Quando i rumori del porto che si sveglia la mattina, lo sciaguattio delle onde sulle barche attraccate ed i rumori dell’equipaggio in movimento ci hanno fatto aprire gli occhi, ci siamo ritrovati tutti ad osservare il nostro attracco in religioso silenzio. Un’isola piccola, incredibilmente bella. Il sole ancora albeggiante ed un manto verde che copre gli edifici perfettamente inglobati nella vegetazione. Un’apparizione bellissima.
Abbiamo girovagato per cercare il posto giusto e dopo le ore di ricerca del giorno prima, in attesa dell’imbarco, siamo andati verso il luogo scelto per fare il corso di sub. Ti offrono il pacchetto con camea e corso.
L’isola è famosa per il gran numero di scuole che offrono corsi per ottenere il PADI, con la metá della soesa con il quale lo ottieni nelle altre parti del mondo. Qui è pieno di gente di ogni etá, famiglie, coppie, giovani. un bel tipo di turismo, feste in spiaggia ma anche zone tranquille ed una bellissima atmosfera.
Il nostro istruttore si chiama ‘Ieron’, la fortuna vuole che il nostro gruppo sia composto solo da..noi due!!! Accettano gruppi di 4 per istruttore ed essendo gli ultimi due arrivati, siamo rimasti in due. Una pacchia. Ieron é un belga, un personaggio assurdo, con un umorismo bambinesco ed una professionalitá unica. Ci ha aperto un mondo, che non immaginavamo così eccitante, nel modo più simpatico che si potesse sperare .Abbiamo passato molte ore facendo test teorici, leggendo libri, guardando video e facendo esercitazioni in piscina, due giorni full immersion ed oggi il mare signori! Mare aperto. Ci siamo vestiti da sub 😊 ed abbiamo nuotato ad una rofonditá di 12 metri. Abbiamo provato qualcosa di ben diverso dal pedalare. Siamo entrati nel mondo del mare da un’altra entrata ed è stato magico. Elettrizzante. Il rumore delle bolle quando respiri sott’acqua, il rumore del tuo respiro e quel fluttuare ospite di una realtá che non è la tua. Come quando sei in savana e ti senti piccolo piccolo, ecco la stessa cosa, siamo noi gli estranei spettatori. Ti senti fluttuante in mezzo a milioni di altri esseri viventi e ti senti loro ospite, ne devi rispettare i tempi e muoverti secondo ritmi ben diversi da quelli che abbiamo sulla terra. Abbiamo visto tantissimi pesci dai colori scargianti, viola, blu, verde, giallo e tanti altri. Pesci grandi, medi e piccoli. Pesci goffi o eleganti. Bellissimo, strepitoso. Non abbiamo avuto un attimo per vedere l’isola ma abbiamo visto i suoi fondali e credetemi non potevamo fare cosa migliore. La nostra espressione ed i nostri occhi giganti dietro la maschera,che brillavano alla vista di quella meraviglia, sono il regalo piu bello che Ko Tao potesse farci. Meglio del relax che credevamo di volere.
Claudia e Filippo
ps mi sono scordata di dirvi che abbiamo oltrepassato 5.000 km !!! ✌🏻️