A volte ci rendiamo conto che descriviamo un paesaggio o una citta o ancora un villaggio dicendo “uno dei migliori mai visti fino ad ora”, ma che possiamo farci, di km in km stiamo davvero vedendo e godendo di paesaggi talmente eccezionali che non riusciamo a paragonarli e ci sembrano sempre più belli.
Lasciato il campeggio sulla spiaggia di Hushongo ci dirigiamo verso Tanga, la strada é rossa e si inerpica tra colline ricoperte di piantagioni di agave.
Siamo riusciti a partire presto, il sole si sta lentamente alzando con i suoi raggi ancora tiepidi regala degli scorci unici.
La strada é davvero dura, uno sterrato sassoso con cui ti senti rimbalzare ogni muscolo del corpo, cosí per 74 km. Siamo gia eccitati all’idea di arrivare a Tanga, sará l’ultima cittá tanzaniana poi il confine e la conquista del quarto stato del nostro itinerario: il Kenya.
Arriviamo stravolti a Tanga, ma come due formichine lavoratrici ed instancabili fermiamo le gambe e ci dedichiamo al lavaggio di tutto l’equipaggiamento, lo sterrato ha regalato tanta polvere e fango…l’ultimo sterrato sul nostro lungo itinerario.
Terminato il lavaggio andiamo a scoprire Tanga.
Una citta piacevole!
Molto curata, tanti fiori ed una atmosfera viva, ci piace.
Questa citta e famosa perche nel XIX secolo era lo snodo principale del commercio di avorio e con l’arrivo dei tedeschi, che costruirono la prima linea ferroviaria che si inoltrava fino al Kilumanjaro, si sviluppò anche la coltivazione di sisal (agave) che fece della Tanzania il primo esportatore mondiale di tale prodotto.
Sfortunatamente negli anni ’70 crollo il commercio di agave e la citta, entrata in crisi, non ha piu navigato in buone acque.
Detto cio, nonostante le guide non gli diano tanta rilevanza, noi la troviamo molto affascinante e ci godiamo il bel Jamhuri Park dove un simpatico vecchietto ci prepara una macedonia di frutta eccezionale.
A letto presto e sveglia con il sole per la tappa tanto attesa, tanto agognata, quella in cui lasciamo la Tanzania per avvicinarci sempre di piu all’arrivo.
Ogni chilometro ci sembra piu emozionante.
Siamo felici, energici ed abbiamo in corpo quella carica data dalla vista dell’arrivo.
Come quando un corridore vede in lontananza il traguardo, quell’attimo in cui sente di potersi rilassare ma sa che non puo, anzi, deve pigiare di piu, deve dare il tutto per tutto e allora spinge fino allo stremo.
Ecco come arriviamo al confine, esattamente cosi, come ad un traguardo.
Sappiamo che non è la fine ma é un traguardo e ce lo godiamo con una emozione mai provata.
Il nostro sguardo é incredulo e resta cosi fino al nostro arrivo a Msambueni, posto in cui dormiamo, a dire il vero il nostro sguardo é cosi tutt’ora e probabilmente rimmarrá tale fino all’arrivo finale.
Siamo sfiniti, l’adrenalina é alta ma il fisico sente il peso dei chilometri e saremmo bugiardi dicendo che siamo in forma, siamo provati, la nottatta é stata dura, un po di acciacchi e di dolenza generale ma la sveglia arriva e come schegge ci dirigiamo verso la magica Mombasa.
Mombasa..con il suo traffico caotico, i suoi mercati, il forte portoghese, il suo mare meraviglioso tutto intorno,i suoi colori é magica, unica e la attraversiamo con il solito sguardo incredulo ancora piu stanchi, ancora piú felici!
Mancano due tappe, mancano pochi chilometri noi ci guardiamo e non riusciamo ad esprimere tutte le emozioni, ci guardiamo in silenzio che pero rimbomba come se gridassimo: CI SIAMO CI SIAMO CI SIAMO CI SIAMO CI SIAMOOOOOOO
Ci godiamo l’amata Mombasa e come due bambini increduli né prendiamo la magia per portarcela dietro nei nostri ultimi chilometri.
MANCA POCHISSSSSSSIMOOO
Claudia e Filippo
Uauuuu!! bravissimi!! Siamo anche noi emozionati per il passaggio di quest’ultimo confine!!
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